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Affrontare la rivoluzione digitale mettendo al centro l'uomo

San Marino, 10 mag. (askanews) - Le aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, devono essere accompagnate nel cogliere le sfide che l'industria 4.0 sta offrendo. È quanto è emerso dal dibattito al meeting annuale Industry X.0 promosso a San Marino da Carisma RCT con il patrocinio delle Segreterie di Stato della Repubblica e di Adaci, l'associazione italiana di acquisti e supply chain. Se da un lato è urgente accelerare il processo di sviluppo digitale dall'altro occorre riprogettare la propria strategia di business, definire le priorità di investimento e affrontare il cambiamento in modo integrato. Un percorso già avviato da Ansaldo, storica azienda produttrice di turbine e generatori, ora uno dei principali player nel settore del power generation. Luca Luigi Manuelli, senior vice president e chief digital officer di Ansaldo Energia: "La trasformazione digitale non è tanto o solo un tema di sviluppo delle tecnologie ma è soprattutto creare quelle competenze necessarie per poi poterle effettivamente applicare. Quindi tutto il tema dello sviluppo delle competenze, dell'upskilling e del re-skilling delle nostre attuali risorse è una priorità fondamentale". Benefici che devono essere estesi a tutta la filiera di fornitori. La Liguria, del resto, ha espresso nel suo piccolo un ecosistema collaborativo importante, essendo la prima regione ad avere un Lighthouse Plant, quello di Ansaldo Energia, un digital innovation hub e il centro di competenza Start 4.0: insieme sono al lavoro per garantire la sicurezza delle infrastrutture attraverso l'uso della tecnologia, al fine di prevenire tragedie come quella del crollo del ponte Morandi di Genova. "La regione Liguria rappresenta un po' la Basilico Valley per la capacità di promuovere l'innovazione e coinvolgere le diverse componenti dell'innovazione, la politica, il mondo della ricerca e l'industria in questo orizzonte strategico". Presente al convegno Industry X.0 di San Marino, tra gli altri, anche il colosso americano Intel, che evidenziando l'impatto e le potenzialità che l'intelligenza artificiale avrà sempre più nei processi produttivi, ha sottolineato come un'efficace collaborazione uomo-macchina sia fondamentale per gestire la rivoluzione in corso. Daria Loi, principal engineer di Intel Corporation: "Con la tecnologia noi sappiamo che una delle più grandi cose che distrugge prodotti o un sistema o la possibilità di un prodotto o di un sistema di essere di successo è proprio la persona. Uno può mettere in gioco le strutture più sofisticate, ma se gli utenti non la utilizzano, la boicottano o la utilizzano male alla fine si sono spesi soltanto tanti soldi" inutilmente. "Va fatto un investimento per portare le persone a capire". Dai microchip per garantire la sicurezza delle persone sul posto di lavoro agli algoritmi impiegati per cercare talenti all'interno dell'azienda, il meeting di San Marino è stato l'occasione per rimettere al centro della trasformazione digitale l'uomo e la donna. "Il futuro - ha concluso Loi - sarà sempre di più quello dove non si tratta solo di utilizzare le tecnologie intelligenti per automatizzare e migliorare la produzione, ma per personalizzare la vita quotidiana dei lavoratori".

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