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Di Maio, la trattativa va avanti: "Lavoriamo per una maggioranza solida"

La trattativa col Pd è ufficialmente in corso. Sono le 20 di giovedì, pochi minuti prima che Sergio Mattarella parli alla nazione dopo le consultazioni, ma per il M5S è un momento chiave: l'assemblea dei gruppi ha appena dato mandato per acclamazione al capo politico Luigi Di Maio e ai capigruppo ad incontrare la delegazione del Pd. Sarà una trattativa difficile, perché in molti big come Gianluigi Paragone preferirebbero un nuovo asse con la Lega, ma ormai si parte. Sul tavolo il decalogo di dieci punti, tra i quali spiccano ambiente, una manovra equa e la priorità del taglio dei parlamentari. "Per noi il taglio si deve fare ora, non fra 10 anni come chiede qualcuno. È una riforma fondamentale per il futuro del Paese con cui gli italiani risparmieranno mezzo miliardo di euro", dice in assemblea Patuanelli. Per questo, il primo punto di discussione sarà proprio questo, con l'incontro tra le delegazioni che potrebbe avvenire già venerdì. Luogo e partecipanti ancora da definire,ma i segnali positivi non mancano. Secondo alcune fonti pentastellate l'accordo sarebbe "quasi chiuso", per altri più cauti 'siamo sulla buona strada'. In giornata non erano mancate le voci su presunti contatti con i vertici leghisti, ma dal Movimento c'è un no deciso: 'Questo forno è chiuso da tempo'. Ora testa ai 5 giorni che separano dalle nuove consultazioni, un sentiero stretto per trovare convergenze con il Nazareno e per "individuare una maggioranza solida al servizio dei cittadini che voglia convergere sui nostri 10 punti", è il Di Maio pensiero. E il Pd? Dopo l'apertura, spiegano dal Nazareno, è pronto a "vedere le carte". Nicola Zingaretti punta ad un confronto concreto, convinto che dalle proposte dem e dai punti programmatici esposti da Di Maio emerga un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare". Le cinque precondizioni votate dalla direzione rimangono sul tavolo. La declinazione più stringente fatta filtrare oggi serve a mettere in chiaro le 'regole di ingaggio' "non negoziabili". "Punto di partenza", così l'aveva definita Zingaretti già ieri in direzione, è la manovra economica: "I gialloverdi hanno sfasciato i conti, c'è da fare una legge di bilancio da almeno 30 miliardi dove li troviamo? Dobbiamo metterlo nero su bianco subito - ragionano al Nazareno - altrimenti a settembre Di Maio chiede di raddoppiare il reddito di cittadinanza e il Governo 'di legislatura' diventa subito un Governicchio". Via, poi, i due decreti Sicurezza. Sonoro, poi, il 'no' alla possibilità di votare a settembre il taglio dei parlamentari. Non è però, viene spiegato, un no alla riduzione delle 'poltrone'. "Ve bene rivedere l'intelaiatura costituzionale, ridurre costi ed eletti - è la linea - ma cambiando anche la riforma elettorale garantendo rappresentanza politica e territoriale. Le riforme se si fanno vanno fatte bene. E nell'ottica di un Governo di legislatura la cosa si può fare". "Credo che ci siano le condizioni per avviare un dialogo fattivo con il M5S - spiega ottimista il renziano Andrea Marcucci - L'obiettivo di arrivare ad un programma rigoroso nei tempi celeri che vuole il Capo dello Stato, è raggiungibile". Proprio Renzi osserva il nascere del Governo tanto sponsorizzato dal Ciocco, in provincia di Lucca, giocando a pallone con i ragazzi della sua scuola di politica. "Salvini presto non sarà più il ministro dell'Interno", gongola. (video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it)

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